FOOD ACT
Il Food Act è un patto tra Istituzioni e mondo della cucina italiana di qualità, rappresentata dai più importanti chef del nostro Paese tra cui lo chef Carlo Cracco, Presidente dell’Associazione Maestro Martino.
MANIFESTO
1. CHEF AMBASCIATORI DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO
Un’azione di promozione sui mercati esteri coordinata con il Piano di internazionalizzazione del Governo e identificata con il segno unico distintivo ‘The Extraordinary Italian Taste’.
2. VALORIZZARE LE ECCELLENZE ITALIANE E LA DIETA MEDITERRANEA
L’obiettivo è rafforzare la consapevolezza delle potenzialità del patrimonio agroalimentare italiano; coinvolgere influencer internazionali per la costruzione di un messaggio coordinato; promuovere la conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane, in particolare quelle riconosciute dai sistemi di tutela pubblici (Dop, Igp e biologico), attraverso un utilizzo in cucina che sia anche aderente ai valori della Dieta Mediterranea.
3. POTENZIAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL VERO MADE IN ITALY
L’obiettivo è favorire l’attivazione di piattaforme logistico-distributive come strumento fondamentale per l’incremento dimensionale e competitivo delle nostre imprese. Il tema cardine è garantire un migliore approvvigionamento all’estero di materie prime realmente provenienti dall’Italia, in particolare per le reti di ristorazione italiana nel mondo.
4. ALTA CUCINA, ALTA FORMAZIONE
Sul profilo formativo è necessario colmare il gap del sistema, puntando sullo sviluppo di competenze economiche e imprenditoriali e rafforzando i poli di formazione settoriale già esistenti. Istituirne di nuovi maggiormente specializzati è una delle priorità del Food Act.
5. ESTENSIONE UTILIZZO STAGE PER LA RISTORAZIONE DI QUALITÀ
Si lavora per superare i vincoli dell’attuale legislazione attraverso la revisione delle linee guida in materia di tirocini approvati dalla Conferenza Stato Regioni che fissano i limiti quantitativi relativi al numero di tirocinanti in relazione al numero dei dipendenti delle singole aziende, senza alcuna differenziazione rispetto all’incidenza formativa dell’esperienza.
6. PIÙ AGGREGAZIONE NELLA FILIERA E NELLA RISTORAZIONE
Il piano sosterrà le aggregazioni nella filiera mediante le reti d’impresa attraverso strumenti come il credito d’imposta proposto con Campolibero. Verrà studiata la sua estensione a imprese operanti nel settore della ristorazione, verificando la compatibilità con la normativa europea in materia di aiuti di Stato e il fatto che si tratta di imprese, di norma micro e piccole, che operano nel commercio la cui competenza esclusiva è delle Regioni.
7. DARE CREDITO ALLA CUCINA ITALIANA GIOVANI
Sviluppo di strumenti di credito idonei a soddisfare le particolari esigenze del mondo della ristorazione di alta qualità. Favorire, anche in accordo con le Regioni, condizioni di credito agevolato da rivolgere agli under 40, in possesso di particolari requisiti, per il subentro nelle aziende di ristorazione per il ricambio generazionale anche in cucina.
8. RAFFORZARE BINOMIO TURISMO-RISTORAZIONE DI QUALITÀ PER PROMUOVERE I TERRITORI
Collegare l’offerta enogastronomica a percorsi turistici di qualità, promuovendo i prodotti agroalimentari dei territori, valorizzando anche i collegamenti con la ristorazione locale di qualità e il turismo culturale. Con questo obiettivo verranno individuati strumenti di supporto e coordinamento per rafforzare l’offerta turistica in chiave culturale – paesaggistica – enogastronomica.
9. CUCINA ITALIANA DI QUALITÀ CERTIFICATA
Per valorizzare meglio la cucina di qualità si valuteranno percorsi di riconoscimento che garantiscano il consumatore e permettano uno sviluppo del settore orientato da politiche regionali di promozione di qualità, trasparenza e unicità dei prodotti.
10. CUCINA ITALIANA COME CULTURA, IDENTITÀ, EDUCAZIONE, INCLUSIONE
Si punta a valorizzare il legame tra cucina e cultura, identità, educazione e inclusione. Quest’azione prevede la promozione di iniziative che spaziano dall’educazione alimentare nelle scuole alla promozione di valori come la sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi alimentari e il rispetto del cibo, fino alla valorizzazione culturale della nuova cucina italiana. L’ultimo punto è dedicato all’accessibilità anche per le fasce più deboli, dando continuità a progetti di assistenza agli indigenti.
Alcuni dati
• L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di prodotti di qualità certificata (280 Food e 523 Wine).
• Primi produttori al mondo di vino con 48,9 milioni di ettolitri nel 2015.
• Secondo Paese al mondo per numero di ristoranti stellati (334).
• L’export agroalimentare italiano nel 2015 ha registrato il record di 36,8 miliardi di euro, il 7,4% in più rispetto al 2014. Obiettivo: 50 miliardi entro il 2020.
• Il piano di internazionalizzazione del Governo prevede 70 milioni di euro solo per il settore agroalimentare.
• Il Ministero delle politiche agricole è l’unico al mondo ad avere accordi con eBay e Alibaba per rimuovere i falsi prodotti Dop e Igp italiani dagli scaffali virtuali.